Ode per una citta` che mi ricorda Calvino
Se mi vorrete credere vi parlero` di Benares, adagiata lungo le sponde del sacro Gange.
A Benares nulla si assomiglia, nulla si ripete – il rettangolo di una finestra non ha la stessa forma del rettangolo della finestra accanto; se una casa vanta una cupola lucente, un`altra mette in mostra splendidi balconcini in ferro battuto; se un tempio presenta guglie svettanti, quello accanto sara` incastonato nel terreno, abbarbicato ad un ficus dalle mille radici.
Accanto al negozio tinto di celeste, sfolgora quello turchese, ed ancora quello rosso, giallo ocra, verde pisello. I fili della corrente, a Benares, non vanno dritti, ma si ingarbugliano in matasse, come indecisi sul dafarsi o impauriti dall`idea di essere considerati `normali`. Persino le sfere degli ombrellini da preghiera, al secondo sguardo, sono tutti diversi - alcuni in paglia, altri in tela, tutti deformi, molti rammendati.
La citta` e` un groviglio di forme accatastate, incongrue, inconsistenti. Ogni oggetto, a Benares, vive per mezzo delle relazioni che instaura con ogni altro: l`aquilone del bambino rimanda al rombo sulla fronte della donna che si lava ricurva nel fiume, il colore zafferano del suo sari rimanda al telo sgargiante con cui vengono avvolti i corpi dei morti da bruciare, e la morte, la morte rimanda a tutto il resto.
Eppure e` proprio questa centralita` della morte che mette in luce la potenza della vita - un velo nero di sottofondo che esalta la luminosita` dei gialli, dei celesti, dei blu.
Hindi classes
Una delle centinaia di foto di famiglie allargate - sono loro a supplicarmi di fargliele, per poi scarabocchiarmi indirizzi incomprensibili su un foglio svolazzante.
Cerimonie lungo il fiume
Religione e` vanita` (sadu si riflette in uno specchio)
Cerimonie