Da quando ho la mia nuova macchina fotografica non riesco più a stare ferma. Immagini banali della mia vita romana assumono significati traslati - vie che ho sempre percorso mostrano nuove facce. Forse è la partenza imminente: comincio a vedere cose vicine con occhio distante.
Queste sono due immagini scattate lungo via de' Cestari, dietro largo Argentina. Nel sottofondo il suono di un dulcimer rumeno (quello strumento a corde trapezoidale), nei negozi piccole suore ricurve alla ricerca di nuove vesti e frotte di turisti sudati. Viva il libero mercato.
Supermarket
(…) perché il passato del viaggiatore cambia a seconda dell’itinerario compiuto (…). Arrivando a ogni nuova città il viaggiatore ritrova un passato che non sapeva di avere: l’estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più t’aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti. (…).
- Viaggi per rivivere il passato? - era a questo punto la domanda del Kan, che poteva anche essere formulata così: - Viaggi per ritrovare il tuo futuro?E la risposta di Marco: - l’altrove è uno specchio in negativo. Il viaggiatore riconosce il poco che è suo, scoprendo il molto che non ha avuto e non avrà.
Le città invisibili, Italo Calvino
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