30 marzo 2007

L'infanzia di Abelardo

Se ho superato la mia pigrizia congenita e sviluppato una passione per la montagna, è solo grazie ad Abelardo e alla Strega delle Dolomiti. Quando ero bambina, ogni estate mio padre doveva lottare contro le danze della pioggia che architettavo con mio fratello, nella speranza di non essere trascinata a camminare tra le vette del Catinaccio d'Antermoia, del Sasso Lungo o del Sella.
Ma un giorno papà ha cominciato a raccontare. E da allora..

Abelardo è un buono che finisce per fare la parte del cattivo. A poco meno di un mese stacca il capezzolo della madre con un morso, e da allora comincia la sua saga. La storia di base è semplice: la famiglia lo odia e lo manda in riformatorio, lui fugge in mongolfiera ed atterra in mezzo alla foresta amazzonica dove un gruppo di aborigeni decide di mangiarselo, cucinandolo per lunghe ore in un pentolone pieno d'erbe. Ma Abelardo sopravvive. E comincia le sue battaglie con la Strega delle Dolomiti per il predominio sulle vette italiane.

A natale io e Nicky abbiamo deciso di rappresentarne una nostra versione come regalo per papà. Questi sono alcuni estratti dei nostri sforzi..


Abelardo stacca il capezzolo alla mamma
A quattro anni, si ciba di animali morti
Rabbia al riformatorio
Fuga in mongolfiera
Nella pentola che lo renderà immortale

1 commento:

Anonimo ha detto...

rileggendola, bisogna farne quyalcosa, almeno una seconda puntata, e una terza, e poi ?
f1