23 dicembre 2011

Myanmar or Burma, does it really make a difference?

Non aggiungo foto da una vita, ma continuo nei miei strani viaggi, sballottolata negli angoli piu' strani di mondo. Questa volta, anticipando le mosse di Hillary Clinton, ho avuto l'onore di passare un mese in Myanmar - a Yangon e lungo le spettacolari sponde dell'Ayeyarwady.

Qualche futile fatto al volo? Il regime militare, per quanto 'attenuato', ancora si fa sentire: dovevo girare in ogni istante con tre permessi da tre ministeri diversi ed i locali, quando scelgono di dormir la notte altrove, lo devono dichiarare in un ufficio apposito - pena la prigione. Nel paese non esistono ATM per ritirare soldi, e trasferire denaro da altri paesi costa il 20% della transazione. Non solo, ai cambi (ufficiali e non) si accettano solo banconote da 100 dollari (ed anche quelle devono essere nuove di zecca, senza segni o sgualciture di alcun tipo). Potrei continuare..

Ero li' per fare ricerca sugli effetti dei lavori di ricostruzione e riabilitazione ad opera del Livelihhod & Food Security Trust Fund a seguito dell'uragano Nargis, che ha ucciso (nel silenzio mediatico) 138,000 persone, lasciandone piu' del doppio senza piu' fonti di sibo e sostentamento (il raccolto fondamentale nella zona, il riso, era andato completamente distrutto, cosi' come altri mezzi di produzione). Un'esperienza intensa, umanizzante, che in strani modi mi ha dato speranza.

Per condividere, con i nonni soprattutto, ecco qualche immagine..

Diluvio tropicale

Pregando. Le pagode di Yangon..

Un pranzo tipico nei villaggi. Sono dei cuochi pazzeschi, anche se l'ingrediente principale e' salsa di pesce marcito (l'unico modo per preservare il pesce).. alla fine di un pranzo a base di pescetti interi fritti e interiora di pollo il capo villaggio mi si e' avvicinato quasi commosso dicendomi che ero l'ospite straniero piu' gradito che avesse mai conosciuto: "te apprezzi e ami la nostra cucina, non solo hai finito tutto quello che avevi nel piatto, ti sei anche riservita piu' volte!' ha esclamato felice..


In barca - col computer! (Le barche sono bassissime sull'acqua..)


Le capanne nel Delta dell'Ayeyarwady: palafitte a ridosso dell'acqua in mezzo alla giungla

Sono io, su un ponte 'ricco'..

Le famiglie piu' povere hanno 'ponti' improvvisati per tornare a casa..

Una 'farmer field school': scuola per contadini. Imparano nuovi metodi per coltivare il riso - grazie alle nuove tecniche (alcune semplicissime, per esempio mettere i semi nell'acqua salata per selezionarne i migliori) aumentano i rendimenti del 7o% in media

Una famiglia appena intervistata che ci saluta dal pontile.. (le facce son bianche perche' son ricoperte da una polvere fatta di corteccia d'albero - "ingiovanisce la pelle e protegge dal sole" assicurano tutti i Birmani)

Hnin e Tin (in Myanmar ci sono sette nomi principali, uno per ogni giorno della settimana). Ho anche incontrato un Tin Tin. Giuro.

I templi emergono ad ogni angolo dalla giungla..

Focus group sotto al Buddha, giusto in Myanmar!